Sconti, offerte speciali, prodotti low-cost: in periodo di crisi, le famiglie italiane sono costrette a orientarsi in una vera e propria giungla di prezzi e proposte commerciali al fine di
far quadrare il budget a fine mese. Eppure, la
spesa alimentare incide in maniera decisiva sui consumi di un nucleo famigliare e, stando a
un'indagine condotta da Altroconsumo, varia notevolmente a seconda della catena commerciale e della città: per questo motivo, con un po' di pazienza e di accortezza è possibile anche
risparmiare, in un anno, più del 50% sul carrello della spesa. L'INDAGINE DI ALTROCONSUMO - L'associazione italiana che si occupa della difesa dei consumatori ha pubblicato nei giorni scorsi un'indagine (giunta alla sua 28esima edizione) molto interessante, analizzando le abitudini degli italiani al supermercato. Dallo studio di Altroconsumo su 67 città, 922 punti vendita e 115 categorie merceologiche è emerso che,
in media, una famiglia di quattro persone spende 8500 euro all'anno: una somma considerevole ma che potrebbe essere considerevolmente abbattuta ricorrendo ad alcuni accorgimenti, complice anche il calo generalizzato dei prezzi rilevato dall'Istat.
DIFFERENZE ABISSALI - Un esempio? A Venezia, mettendo nel carrello solo prodotti a marchio GDO (Grande Distribuzione Organizzata), ovvero quelli che presentano l'etichetta del gruppo che li distribuisce, si risparmiano 4000 euro. Infine, secondo il rapporto sopra citato, la stessa scelta del supermercato è un fattore discriminante:
presso i discount e le catene low-cost è infatti possibile fare acquisti di qualità ma a un prezzo dimezzato. Per determinate categorie di prodotti, infine, si è notata anche una percentuale di risparmio pari al 160% a seconda della catena presso cui erano venduti.
LE DUE "ITALIE" DEI PREZZI - Insomma, tramite l'indagine si può tracciare una mappa del risparmio e poi sovrapporla alla cartina dell'Italia. E anche qui non sono mancate le sorprese, dal momento che pare evidente come la convenienza tra i banconi del supermercato presenti una vera e propria distribuzione geografica.
Nelle città del Nord, la spesa al supermercato costa mediamente meno: il primato spetta a Pordenone, seguito a ruota da altri centri del Nord-Est (Verona e Treviso), anche se non mancano eccezioni in negativo (Genova). Tuttavia, il trend conferma che i supermercati delle regioni settentrionali propongono prezzi più bassi grazie a un'offerta maggiormente variegata e che, quindi, va a beneficio del consumatore.
Al Centro e al Sud, dove vengono meno alcuni meccanismi concorrenziali tra le grandi catene, i prezzi salgono: inoltre, non va dimenticato che il costo dei prodotti risente anche delle condizioni sociali ed economiche della zona.
UNA CLASSIFICA PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE - Se si volesse stilare anche una classifica degli operatori nel settore della grande distribuzione, il dossier di
Altroconsumo premierebbe certamente Esselunga. Quest'ultima guida la speciale graduatoria della convenienza, sia per quanto riguarda i prodotti low-cost, sia per quelli di marca.
Ipersimply, invece, primeggia nei prezzi applicati ai prodotti GDO a marchio commerciale;
tra i discount, molto frequentati dalle fasce deboli della popolazione, il
leader resta Eurospin, presso il quale la spesa annuale raggiunge appena la quota di 3000 euro a famiglia. Ti rimandiamo alla
guida realizzata da Altroconsumo, grazie alla quale risparmiare con un semplice cambio di abitudini.